Abcinema. Corpi, luoghi e scene madri del cinema italiano

I corpi sono quelli degli attori straordinari che hanno sempre arricchito il cinema italiano, dallo sguardo ribelle di Volonté all'urlo indomito della Magnani da "Roma città aperta" a "Mamma Roma", alla presenza "autoriale" dei grandi mattatori (Gassman, Sordi, Manfredi), fino alla comparsa di un'agguerrita ultima leva (Germano, Favino, Lo Cascio, Mezzogiorno, Servillo, ecc.). I luoghi raccontano l'Italia e spesso determinano l'anima di un film, rendendolo unico e indimenticabile (penso alla cascina di Novecento invasa dal sole della Liberazione e dalle bandiere rosse, alla landa notturna e ostile che assedia la Telecittà di Ginger e Fred, al mercato di Porta Portese del primo dopoguerra in Ladri di biciclette ma anche alle aurore ammirate dalla finestra di casa Antonioni). Infine le scene madri, attraverso cui certi film si rivelano per quello che sono o contraddicono quanto lo spettatore aveva fin lì immaginato. Le chiavi di casa girata sul battello che porta i due protagonisti in Norvegia, con il padre che getta in mare le stampelle del figlio e introduce così tra loro un nuovo rapporto, finalmente senza più alcuna protezione; oppure la scena di Partner in cui il protagonista, infantilmente, scambia i lampi e il fragore di un temporale con il rumore della rivoluzione...