L'urlo di Yussif

"L'inferno è peggio di come lo si dipinge". È quello che scoprirà Yussif, giovane ghanese di Boku, che intraprende la sua personale migrazione verso la Libia per poi terminare in un Centro di identificazione di Roma, in mano alla malavita capitolina. E l'inferno di Yussif non è dipinto solo con i toni cupi della fame, della sete, del dolore e della morte, ma anche della fine di ogni rispetto per l'Uomo. "L'onestà tornerà di moda. Ma la mafia va bene tutto l'anno".