Verso una nuova «umanità» nel rapporto con la tecnologia. Sfide manageriali e paradigmi emergenti
- Autore/i.................: Hagen B. (cur.)
- Anno Edizione......: 2021
- EAN.........................: 9788892139855
- Editore....................: Giappichelli
- Pagine.....................: 176
24,00 €
Tasse incluse
Nel gennaio 2019 IBM lancia il primo computer quantico commerciale. Nell'aprile 2021, Elon Musk e la sua startup californiana Neuralink pubblicano un video dove si vede un macaco dotato di un impianto neurale mentre gioca al videogame Pong usando unicamente il pensiero, mentre si rincorrono voci sul fatto che presto partiranno le sperimentazioni anche su cervelli umani. Harvard Medical School continua a fare passi avanti decisivi nell'utilizzo di DNA sintetico quale sistema di archiviazione dei dati, quale rivoluzione che si prospetta epocale specie nella sua capacità di memorizzazione senza degradazione a lungo termine. Mai come oggi manager e policy makers sono chiamati a mettersi in discussione, dove il rapporto fra uomo e macchina assume connotati nuovi e - in parte - inattesi, quantomeno nella velocità con cui stanno diventando realtà. Questo volume nasce proprio da tale convinzione: abbiamo bisogno di ritrovare la nostra umanità, forse di una "nuova" umanità. È una questione di valori, etica ed inclusione, ma non solo. Da tempo il dibattito sulla relazione uomo-macchina è vivo e affascinante, ma oggi si fa ancor più attuale e complesso. Siamo all'alba di una sorta di "umanità artificiale" in seno a piastrine di silicio: dobbiamo farci trovare preparati. Infatti, ormai è chiaro che porre come una "sfida" la relazione fra - da un lato - persone e - dall'altro - robotica ed intelligenza artificiale sia una visione assai miope. Il vero passo avanti si avrà usando le tecnologie esponenziali per "aumentare" le capacità dell'uomo in un combinato poderoso, anziché vedere le due prospettive uomo-macchina come alternative. Per usare le parole di Erik Brynjolfsson (MIT) «Chi non sa usare l'intelligenza artificiale non deve avere paura di quest'ultima. Deve piuttosto preoccuparsi delle persone che la sanno usare: sono loro che gli porteranno via il posto di lavoro, non le macchine».
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