America is back! Joe Biden, gli Stati Uniti e il mondo
- Autore/i.................: Nicotri Pino; Nicotri Alice
- Anno Edizione......: 2021
- EAN.........................: 9788885721289
- Editore....................: Nexus Edizioni
- Pagine.....................: 328
23,00 €
Tasse incluse
Il nuovo inquilino della Casa Bianca Joe Biden il 5 febbraio nella sua prima riunione al Dipartimento di Stato ha scandito: "America is back!". "L'America è tornata!". E lo ha ribadito il 20 gennaio, con la significativa aggiunta che "È tornata anche la NATO", ai premier dell'Unione Europea impegnati nella Conferenza sulla Sicurezza. Annunci confermati di persona a giugno nei summit in Europa del G-7, della UE e della NATO. Quella NATO ex anti URSS che Biden fa tornare in funzione oltre che anti-russa anche soprattutto anti-cinese. Il 6 giugno il presidente USA prima di partire per gli incontri in Europa ha dichiarato che "Gli Stati Uniti devono guidare il mondo da una posizione di forza". Affermazione molto simile a quella fatta da Donald Trump nel marzo 2014: "L'America è il Paese che porterà, coraggiosamente, il mondo nel futuro". Per "guidare il mondo" da una miglior "posizione di forza" Biden ha messo in piedi in gran segreto, e in soli sette mesi, il nuovo patto militare AUKUS, tra Australia, Inghilterra e USA. Biden ha ereditato problemi spinosi, e pericolosi, che riguardano più di mezzo mondo. Compresa la decisione di Trump del ritiro dall'Afghanistan, realizzato nel modo infelice che ha rischiato di renderlo "un'anatra zoppa". Negli USA il buon livello dell'occupazione e il conseguente stile di vita e benessere, realtà che Biden ha già detto di voler difendere, dipendono fin dalla Seconda Guerra Mondiale anche da quello che il presidente Dwight Eisenhower, un ex militare arrivato ai massimi gradi, quando il 17 gennaio 1961 ha lasciato la Casa Bianca ha definito "il complesso militar-industriale", invitando la nazione a tenerlo sotto controllo. Complesso che per poter funzionare a regime ha bisogno permanente di tensioni e crisi politico-militari internazionali. Gli USA hanno cioè le mani legate dall'eterno bisogno del "nemico necessario", senza il quale il livello dell'occupazione e del benessere calerebbe. Biden le mani saprà slegarsele?
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