L'erborista di corte

Napoli, 1414. Ladislao I, il re che ha terrorizzato e conquistato Roma tre volte, muore improvvisamente. Veleno o errore medico? La seconda ipotesi sembra la meno probabile, poiché il sovrano poteva contare sui medici della famosa Scuola di Salerno. Priore del collegio medico è Salvatore Calenda, ma sarà sua figlia Costanza l'ultimo grande astro di un'istituzione in cui le donne furono per anni stimate tanto quanti gli uomini. Prima donna laureata in medicina nel mondo, Costanza Calenda combatte per esercitare l'arte medica come avevano fatto prima di lei le mulieres salernitanae Trotula, Rebecca Guarna, Abella e Mercuriade e per potersi affermare in un mondo che la vuole solo moglie e madre. Alla corte di Giovanna II d'Angiò, diventata regina a oltre quarant'anni, dopo la morte del fratello Ladislao, Costanza è libera di esercitare la professione di medico restando sempre accanto alla sovrana, di cui diventa amica e confidente. Costretta in un matrimonio infelice, la regina è vittima d'intrighi e circondata di nemici, che danno luogo a una vera e propria guerra di diffamazione chiamandola pubblicamente "Giovanna l'Insaziabile" e "Giovanna la dissoluta". Forte del sostegno dell'uomo che ama, Costanza farà tutto ciò che è in suo potere per difendere la sovrana, colpevole, ma solo di essere donna e di desiderare l'amore.