Il treno della vita
- Autore/i.................: Rodigari Franca
- Anno Edizione......: 2018
- EAN.........................: 9788856797022
- Editore....................: Gruppo Albatros Il Filo
- Collana...................: Nuove voci. Strade
- Pagine.....................: 51
9,90 €
Tasse incluse
La vita, un susseguirsi di esperienze più o meno belle, ma tutte hanno in comune una cosa: ci insegnano qualcosa. E dietro ogni curva proprio come un viaggio in treno possono apparire nuovi panorami: pianure verdeggianti oppure montagne ripide dai sentieri tortuosi o ancora dolci colline ma con scoscesi e improvvisi pendii . Gli esseri umani sono molto più simili di quanto pensino. Alcune esperienze, seppure personali, sono così intense da accomunare una gran quantità di individui. È a queste storie che Franca Rodigari dedica le pagine del suo scritto, tramite le parole e i pensieri della protagonista Alice, che si trova a dover affrontare in maniera significativa, di persona o indirettamente, tematiche quali le tensioni familiari, la sofferenza per la perdita di un proprio caro, la depressione e i mali che angosciano la società contemporanea; il suo è un racconto di alcuni scorci di quel panorama meraviglioso che è la vita, di quanto la mente umana sia piena di risorse e di come proprio dalle difficoltà a volte possano nascere le idee più geniali, in una sorta di intima conversazione con i lettori, immaginari confidenti a cui aprire il proprio cuore.
9788856804416 BA Capello Carlo Capello Carlo Le prigioni invisibili. Etnografia multisituata della migrazione marocchina Le prigioni invisibili. Etnografia multisituata della migrazione marocchina 2009 20120627 200015 Franco Angeli C 2900 ASSOLTA 200015-POMI Politiche migratorie 6 240 JHMC JFFN Antropologia sociale e culturale, etnografia Migrazioni, immigrazione, emigrazione 300 SCIENZE SOCIALI SCIENZE SOCIALI _S Saggistica Migrazione Marocco Il libro vuole offrire una visione di ampio respiro, approfondita e sensibile alle questioni politiche e di potere relative alla migrazione marocchina che ormai da molti anni interessa l'Italia. Basandosi su una prolungata esperienza sul campo a Torino, Casablanca e Khouribga l'autore vuole mettere in luce i rapporti tra le condizioni di vita in Marocco, i desideri migratori dei giovani marocchini e la cultura d'esilio, ed esaminare le contraddizioni dell'esperienza migratoria nel contesto torinese, concentrandosi sui processi di costruzione comunitaria e sui rapporti con il mondo del lavoro. Per prigioni invisibili ci si riferisce infatti a tutte le barriere che sorgono dalla discriminazione di classe, identitarie e politiche, che in Marocco limitano le possibilità di vita, stimolando così il desiderio di emigrare, in Italia condizionano fortemente i progetti di vita dei migranti marocchini.
9788857016870 BC Stewart A. (cur.); De Luigi D. (cur.); Long D. (cur.) Stewart A. De Luigi D. Long D. Willie Doherty. Where/Dove Willie Doherty. Where/Dove 202101 20210114 200322 Franco Cosimo Panini A 2500 ASSOLTA ill., br. 144 AJB AGC Singoli fotografi Cataloghi di mostre e specifiche collezioni 770 ARTI FOTOGRAFIA CM Cataloghi di mostre Doherty, Willie La prima monografia in italiano dedicata all'opera del fotografo e artista visivo nord-irlandese Willie Doherty. In essa vengono affrontati i temi che l'artista ha messo al centro della propria trentennale carriera nel campo della fotografia artistica e delle videoinstallazioni. Tutta la sua opera scaturisce dal potere, oscuro e magnetico, del confine. Il volume, in italiano e inglese, comprende i testi critici di Anne Stewart (Belfast Museum), Daniele De Luigi (FMAV) e Declan Long (National College of Art and Design, Dublino), che contestualizzano l'opera di Doherty soffermandosi in particolare sulla centralità del concetto di confine nel suo lavoro. Il volume presenta inoltre tutte le opere (fotografiche e video) esposte a Modena e a Belfast, dando ampio spazio al lavoro realizzato appositamente per la mostra, la videoinstallazione Where/Dove, di cui è riportata la trascrizione integrale del testo, suggestivo e perturbante. La condizione del vivere lungo un confine - con tutte le variabili confuse e le certezze imposte, le dimostrazioni di potere dure e quelle sottili, il dualismo tra l'insinuare la prigionia o la fuga - ha avuto un'influenza significativa sul teso senso di incertezza dello sguardo di Doherty. [...] La comprensione del confine attraverso le sue multiple dimensioni - nello spazio e nel tempo, interiori ed esteriori, visibili e invisibili - è un anelito che Willie Doherty trasferisce nel suo lavoro. Un'aspirazione che invoca il coinvolgimento dello spettatore, compreso chi è stato vittima di quel potere, in un percorso di abbandono delle proprie difese per avvicinarsi all'altro, fino a farne misura di se stesso. In questo risiede la sua profonda responsabilità etica di artista." Declan Long.
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