Doikeyt, noi stiamo qui ora! Gli ebrei del Bund nella rivoluzione russa
- Autore/i.................: Pieri Massimo
- Anno Edizione......: 2017
- EAN.........................: 9788857539676
- Editore....................: Mimesis
- Collana...................: Passato prossimo
- Pagine.....................: 186
16,00 €
Tasse incluse
Alla fine dell'800 gli operai ebrei, esclusi dalle industrie avanzate, erano occupati nelle piccole fabbriche che richiedevano mano d'opera ad alta intensità, con orari fino a venti ore e bassi salari, e dove fame e malattie li ponevano ai livelli più infimi della società. Costretti a vivere nella miseria e segregati nella Zona di residenza, subivano tentativi di annientamento con continui pogrom perpetrati dagli zaristi e dalla Chiesa. In queste condizioni nasceva, nel 1897 a Vilna, l'Unione Generale degli Operai Ebrei di Russia, Polonia e Lituania, nota come Bund, il partito operaio ebraico rivoluzionario che diede vita all'emancipazione delle masse ebraiche e russe. Il Bund lottò per il miglioramento della vita dei lavoratori; divenuto presto una delle più importanti organizzazioni operaie, fu fra i fondatori del Partito Social Democratico Operaio Russo con cui determinò le condizioni per la rivoluzione del 1905 e del 1917, contribuendo in maniera decisiva alla caduta dell'impero zarista. La spinta verso il federalismo, l'autonomia culturale e l'autogoverno extraterritoriale degli ebrei, intesi come una delle tante nazionalità della Russia, rivendicati dal Bund, furono elementi del tutto innovatori nell'ambito della socialdemocrazia, che rimangono attuali.
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