Il millimetro (2023). Vol. 11

Tutto cambia perché nulla cambi. Lo hanno detto e ripetuto in tanti, alcuni anche molto autorevoli. Parliamo di abitudini, vizi e pochissime virtù che il nostro popolo decanta da oltre un secolo. La copertina dell'undicesimo numero de il Millimetro parla proprio di questo: rimaniamo incollati a delle tradizioni che non ci portano miglioramenti sostanziali. Anzi, ci fanno sistematicamente ricadere nell'oblio della quotidianità. Settembre, per antonomasia, rimane il mese della svolta, quello dove la meticolosità dovrebbe avere il sopravvento. In realtà bastano poche settimane e tutto rimane come prima: la palestra sta sempre lì, la dieta slitta al lunedì successivo e le cattive tendenze vincono su quelle buone. Il popolo italiano come specchio fedele di chi ci rappresenta. E non esistono differenze politiche, è così dall'età della pietra. E allora possiamo soltanto augurarci che quello che sta per iniziare sia un periodo nuovo, diverso, migliore. Discorso utopistico? Sappiamo anche questo. Soprattutto se analizziamo quello che è accaduto e continua ad accadere in questo Paese: femminicidi quotidiani, stupri, rapine e un'escalation di violenza continua. In Italia non c'è una notizia positiva, mai: rischiamo di implodere sotto qualsiasi punto di vista. Ma per fortuna abbiamo la palestra, la dieta e tutti quei buoni propositi che torneranno a farci sentire migliori. Almeno per qualche settimana. (Gianluca Cherubini)