Viveka Assembergs. Passio continua. Ediz. italiana e inglese
- Autore/i.................: Zanchi Giuliano; Cattaneo Marcella; Sacchini Paolo
- Anno Edizione......: 2021
- EAN.........................: 9788877667663
- Editore....................: Lubrina Bramani Editore
- Collana...................: Arte moderna e contemporanea
- Pagine.....................: 80
25,00 €
Tasse incluse
La Via Crucis di Viveka Assembergs, frutto di un importante gesto di committenza che la lega alla memoria di Giovanni XXIII, il papa di Manzù e della Pacem in terris, prende il suo posto in questo vasto flusso di continuità, iscrivendosi in particolare nella tradizione moderna della scultura che il Novecento ha reso emblematica come sede dei valori umanistici e delle qualità plastiche, gli uni inscindibili dalle altre. Forma hominis nel tempo della decostruzione segnica delle avanguardie, la pratica scultorea, che da Rodin, da Medardo, da Giacometti, da Moore e da altri profeti della disciplina ha difeso i suoi spazi congiuntamente alle sue densità esistenziali, prova a sopravvivere anche in questa modernità «post qualsiasi cosa» come un gemito dell'uomo che non si arrende alla rimozione dei suoi tratti spirituali. Bisognerà pur confessare, pur mettendoli in mostra e trasfigurandoli nella materia, che l'uomo non si riduce ai suoi dolori e che persino attraversarli costituisce un'impresa dal sapore mai così eminentemente umano; siamo anche quello che ci tocca patire. Il resistente esercizio della scultura, soprattutto quella che ancora mantiene debiti nei confronti delle sue ascendenze novecentesche, onora questa necessità più di altre esperienze contemporanee, inclini a esibire il male nella sua banalità, inesorabile e nuda. Con la materia fra le dita e il saldatore in mano, Viveka Assembergs, completa ancora una volta il vecchio canone della Via Crucis in obbedienza a una committenza esplicita e confessante, ma senza nascondere tratti di molte passioni personali, intense e dolenti, che infiltrano le loro radiazioni in un lavoro che, alla fine e forse proprio per questo, senza inutili compiacimenti esoterici e senza vane ansie di eccentricità, parla la lingua del presente; non perché meramente attuale, ma perché eminentemente reale. La sua Via Crucis.
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