L'Italia e il patto balcanico, 1951-1955. Una sfida diplomatica tra Nato e Mediterraneo
- Autore/i.................: Caroli Giuliano
- Anno Edizione......: 2011
- EAN.........................: 9788856825787
- Editore....................: Franco Angeli
- Collana...................: Polit. e storia.Dip.st.pol.Univ.La Sapien
- Pagine.....................: 288
30,00 €
Tasse incluse
La complessa vicenda che portò alla firma ad Ankara il 28 febbraio 1953 del Patto balcanico da parte di Grecia, Turchia e Jugoslavia, seguita il 9 agosto 1954, a Bled, dalla firma della più impegnativa alleanza militare fra i tre Stati, segnò un momento particolare per la politica estera dell'Italia repubblicana, impegnata in quegli anni a consolidare il proprio ruolo nella Nato, nella costruzione europea e nel Mediterraneo orientale. Il senso della "strana" alleanza nei Balcani tra due Paesi da poco entrati nella Nato e la Jugoslavia di Tito riposava soprattutto sul ruolo di punta di quest'ultima, agli occhi di Washington, nell'ambito della strategia occidentale in funzione anti-sovietica. In Italia i vari governi guidati da De Gasperi, Pella e Scelba, e il mondo diplomatico rivelarono incertezze e atteggiamenti contrastanti nei confronti di questo ruolo e in occasione dei due trattati balcanici, in un momento di acuta tensione tra Roma e Belgrado a causa della questione di Trieste. Il volume approfondisce i motivi dell'atteggiamento del nostro Paese nei confronti del Patto balcanico. Interessanti sono in quest'ottica i tentativi italiani di influire su Atene e Ankara e le analisi politiche e strategiche sull'effettiva capacità difensiva del Patto, dalla frontiera orientale italiana alla Tracia e agli Stretti. Il Patto balcanico si esaurì già a partire dal 1955 con il venir meno dell'interesse dei governi protagonisti.
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