Medioevo e contemporaneità. Santa Sede, Ambasciata d'Italia e Cecoslovacchia (1948-1953)
- Autore/i.................: Frasca Ugo
- Anno Edizione......: 2016
- EAN.........................: 9788838244674
- Editore....................: Studium
- Collana...................: La cultura
- Pagine.....................: 144
16,00 €
Tasse incluse
Dante Alighieri e Francesco d'Assisi sono solo due dei grandi pilastri della civiltà italiana e occidentale in genere. Esempi di un sapere universale che ha subito l'attacco del comunismo ateo, illiberale e totalitario. Una negazione di Dio e della religione volta a devastare menti ed economie, pensieri e tradizioni, in nome di un progresso inesistente quanto ingannevole. La Cecoslovacchia pagò un prezzo altissimo negli anni della "guerra fredda", nonostante gli innumerevoli sforzi della Santa Sede, impegnata a difendere valori e diritti imprescindibili. Seguita attentamente dalla diplomazia italiana, dopo la vittoria di Alcide De Gasperi sul Fronte Popolare del 1948 fino alla sua dipartita nel 1953, la Chiesa cattolica visse eventi traumatici e soprusi immani, anche perché l'ateismo bolscevico non individuava gli strumenti per sradicarne la presenza dal cuore dei credenti. La situazione politica era influenzata significativamente dalla presenza dell'Armata Rossa, conseguente al ritardo anglosassone nella realizzazione del secondo fronte in Normandia, realizzato solo nel 1944. Ciò condizionò i sentimenti popolari riguardo alla liberazione sovietica e perciò il Vaticano divenne il nemico allo stesso modo del capitalismo e dell'imperialismo. In realtà il marxismo-leninismo chiedeva all'operaio l'anima, promettendo una società senza classi e una concezione della vita in netto contrasto col tormentato, sconvolgente e al contempo bellissimo Medioevo, espressione di un percorso intellettuale e artistico impreziosito dai tanti filoni culturali in ogni campo, iniziati nei secoli precedenti, sui quali s'impose il messaggio del Nazareno. Obiettivo dell'Autore, dunque, è di cercare elementi di continuità tra i millenni trascorsi e la contemporaneità, individuando nel comunismo un momento di totale rottura con la nostra identità di italiani ed europei, privilegiando il metodo interdisciplinare e il contributo teologico, mirando all'elaborazione di un unico lavoro finale di cui gli studi compiuti sin dall'Antichità sono solo tappe.
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